Secondo l’approccio sistemico-relazionale i sintomi e il disagio dell’individuo possono derivare da un insieme complesso di fattori tra cui l’esperienza soggettiva, la qualità delle relazioni interpersonali più significative, la struttura e le dinamiche del sistema relazionale di appartenenza.
Cos’è l’approccio Sistemico-Relazionale?
I sintomi di un singolo possono sia esser visti come l’espressione di un conflitto psichico soggettivo, che assumere una specifica funzione nel sistema relazionale in cui emergono.
Infatti, l’approccio sistemico-relazionale ha costruito la sua metodologia clinica intorno all’idea che il disagio psichico può essere colto attraverso l’osservazione delle relazioni umane. Si tratta di relazioni specifiche, peculiari e necessarie per lo sviluppo di ogni individuo: quelle che vengono a costituirsi all’interno del nucleo familiare.
Secondo tale approccio anche l’individuo può esser visto come un sistema (Boscolo e Bertrando, 1996; Burbatti e Castoldi, 1994), dotato di caratteristiche strutturali e organizzative leggibili con un paradigma sistemico.
L’intervento terapeutico avviene attraverso l’incontro tra i sistemi emotivi e le narrazioni dei pazienti e del terapeuta, con l’obiettivo di stimolare la ricerca di connessioni, significati, chiavi di lettura alternative e sollecitando la costruzione di un quadro narrativo nuovo e più funzionale (Monguzzi e Nascimbene, 2002).